per Mario Paolo Petrangeli e Comune di Ladispoli , NON REALIZZATO
L’intervento è stato concepito come un viadotto ad arco, teso fra due vaste aiuole circolari, una rossa, una blu, un segno urbano chiaro destinato a diventare un riferimento di orientamento in una edificazione recente piuttosto anonima. Come una infrastruttura può diventare un giardino urbano significativo: l’occasione di un cavalcavia e due rotatorie dà luogo a due grandi aiuole a macchia – un Labirinto rosso, un Labirinto blu – elementi di decoro e orientamento per un quartiere in formazione a Ladispoli. Il tema della rotatoria è di recente introduzione in tutta Europa, spesso con soluzioni banali. Una passeggiata pedonale, una vegetazione curata, una illuminazione particolare si presentano come una sequenza di elementi che ha l’aspetto di un giardino imprevedibile, più che di un’infrastruttura. Un rilevato è teso fra le rotatorie che appaiono come due grandi “occhi” convessi fra loro simili ma diversi, solcati da due diversi “labirinti” lastricati in ceramica – rosso vs. blu, curvo vs. retto -, coperti da massicci di macchia mediterranea bassa, così da assumere ciascuno una sua spiccata personalità. Le due rotatorie sono due collezioni di macchia mediterranea, attraversate da sentieri che hanno puramente una funzione visiva, animate dal gioco di contrappunto cromatico, per il fogliame, soprattutto, per le fioriture stagionali, ma anche per le cortecce, come nel caso del rosso violento dell’euforbia. Si alternano campi nei diversi toni del verde, ove cupo e lucente, ove brillante e vivido, ove tenue o chiarissimo. Ciclicamente “si accendono” fuochi fioriti, nella gamma dei rossi, gialli e blu, con particolare concentrazione nel periodo primaverile ed estivo.
Team: Franco Zagari Staff: Domenico Avati, Luigi Valenza, consulenza Luca Catalano
per Mario Paolo Petrangeli e Comune di Ladispoli , NON REALIZZATO L’intervento è stato