per Repubblica e Cantone di Ginevra, CONCORSO
L’esperimento di una nuova attività, il parco agricolo a Bernex è a metà strada fra un carattere urbano, rurale e naturale, e suggerisce la ricerca non solo di un programma innovativo, ma di una forma originale, cercata come l’immagine di un anello stretto fra la storia del luogo e una sua proiezione di futuro, che è semplice, come se ci fosse sempre stata, nella continuità con il paesaggio ginevrino, eppure ha un suo linguaggio deciso, che immediatamente la distingue come una novità. Il suolo è modellato costruendo uno spalto in terra armata lungo la superstrada per proteggere il parco dal rumore assordante, per il resto mantiene lo stesso andamento che ha allo stato presente. Il parco si articola in due temi principali, uno spazio pubblico che fa parte integrante della direttrice dall’Aire al Rodano e la fattoria, ambiti che sono fra loro intimamente connessi fino a stabilire un’identità ma con l’autonomia che è richiesta dai rispettivi statuti e dalle diverse esigenze funzionali. Coerentemente le poetiche e il lessico cercano una via che è estranea tanto alla tessitura agraria tanto alla tradizione del parco romantico. Fonti di ispirazione sono sia i Giardini di Ermenonville, a Rousseau potrebbe essere dedicata l’opera, sia le arti figurative, in particolare Calder e Klee, ma anche Mondrian ha un ruolo importante nell’orditura razionale delle parti e nel loro equilibrio ponderale. Il disegno del parco è come un teorema di energia e movimento, realizzato con sequenze di famiglie di figure curvilinee, tutte ottenute unendo archi di cerchio in tangenza, cambiando sempre raggi di curvatura, declinazione di una geometria euclidea facilmente realizzabile, tradotta in curve complesse come clotoidi.
Team: Franco Zagari, Jean-Louis Fulcrand, Mediterraneo (Gianni Celestini e Donatella Pino Architetti associati), studio di architettura e paesaggio Fabio Di Carlo e Monica Sgandurra, Fabio Gatto, PAN Associati Srl, Domenico Avati, Endri Memai