per Comune di Catanzaro, REALIZZATO
“… A new and surprising interpretation of public space with the floor as a large picture and the place itself as a large urban sculpture”
(Jahn Gehl & Lars Gemzøe)
Piazza Matteotti è in origine la Porta di terra del centro storico. Il suo invaso irregolare si forma nell’arco di circa cento anni estendendosi dal Complesso monumentale del San Giovanni alla BNL (già Grande Albergo Moderno), fino al Tribunale e alla Villa pubblica, per concludersi nel secondo dopoguerra con la costruzione di un viadotto e di un complesso immobiliare sul lato del Musofalo. Ma è solo nel 1991 che questo spazio si configura come una vera piazza, grazie a un progetto che nella città genera un appassionato dibattito (Franco Zagari, Ferdinando Gabellini con Enzo Amantea, Antonio Uccello): una passeggiata sull’asse di via Indipendenza è caratterizzata da un disegno cinetico che interagisce e esalta il movimento del pubblico, un pavimento in granito nero e travertino liberamente ispirato da un’opera di Victor Vasarely, una grande area pedonale in forma di meridiana solare e una rivisitazione discreta della Villa storica caratterizzano fortemente il nuovo spazio. L’elemento più discusso è la Scaletta, un edificio emozionale che è forse la chiave del successo dell’opera soprattutto all’estero, ma che ha diviso i Catanzaresi in modo piuttosto netto fra pro e contro.
Il secondo progetto che si compie nel 2015 è il restauro e il completamento della piazza. Una Fontana di vetro sostituisce la Scaletta ripetendone l’impronta triangolare e cercando di rinnovarne in modo più dolce lo stesso ruolo carismatico, uno spazio d’acqua intimo d’incontro e convivialità. Si alternano temi narrativi, in primis il nome e il motto della città, e momenti celebrativi molto importanti: la dedica a Matteotti, a Kennedy, a Falcone e Borsellino, ai Caduti, al Cavatore, che rappresenta il lavoro.
Tre temi sono riflessioni sulla Sezione aurea (numero): una collezione di Mosaici ispirati ai disegni di Aldo Montù, due prosceni dedicati al Danteum di Giuseppe Terragni e al Modulor di Le Corbusier. Ancora la piazzetta orientale è dedicata a Mimmo Rotella con quattro stele permanenti. Infine tre strisce di asfalto strette e lunghe sono destinate a arte urbana temporanea a cura (eccellente) dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. La piazza Rotella è stata da noi definita con diverse soluzioni semi ipogeiche che precedono l’assetto poi finale a cavea che è stato realizzato, fra queste due diverse ipotesi di Museo dell’Immagine, nel tentativo di dotare il nodo Matteotti di un motore culturale che potesse promuovere in sinergia con il Museo del Complesso monumentale del S. Giovanni una vocazione forte della città verso l’arte contemporanea, che a Catanzaro è in crescita.
Franco Zagari, Enzo Amantea, Antonio Uccello. Ferdinando Gabellini per la Direzione Lavori
per Comune di Catanzaro, REALIZZATO “… A new and surprising interpretation of public space with